Sono le undici di sera, quando il tonfo della porta mi fa alzare il volto. Poi i suoi occhi, scuri, appena stretti in una mezza espressione di sospetto, illuminati da qualcosa di duro mi si piantano addosso. E Tony dice: “Ah, allora é qui… la fottuta sgualdrina del cazzo, la macina cazzi!”

Hellen mosse il collo di scatto, ingoiandolo tutto questa volta: giù in gola fino alle palle. Il suo tempismo era perfetto: sentiva vagamente sapore di sperma sulla cappella, ed infatti…

La padrona mi ordina di mettermi come prima, completamente spalancata, e di prenderglielo fuori intanto, di succhiarglielo. Glielo tiro fuori massaggiandolo prima con la mano attraverso le mutande, sentendo quell’affare mostruoso gonfiarsi. Fuoriesce dalla patta dei pantaloni mentre la padrona mi ispeziona e mi slarga la fica, lo tengo in mano, è enorme, un bastone di carne pieno di vene turgide

“Ma zio...!” Cercai di protestare, mi vergognavo un po', ma mi trascinava... mi stava facendo sistemare su una poltrona che si trovava proprio in mezzo alla sala e mi stava sollevando il vestito! Ognuno dei presenti mi avrebbe visto la passerina e il culetto...che avevo umidi perchè...

Il mio seno è piuttosto piccolo, niente di straordinario, a meno che non abbiate in mente un paio di tettine da schiava con capezzoli grandi e sensibili, di quelle da torturare per delle ore con mollette, pinze e cera. In tal caso, potreste trovarvi d'accordo con mio zio Daniel: ho le tette più ispiranti del mondo. La mia passerina, tenuta sempre depilata e liscia per ordine di zio, ha labbra carnose e perennemente umide ed un monte rosato che quando viene schiaffeggiato si arrossa subito